di Alessio Barabuffi Prato, 8 febbraio 2013
PSICOANALISI UMANISTICA
RECENSIONE A
Manifesto per la felicità Come passare dalla società del ben-avere a quella del ben-essere di Stefano Bartolini Donzelli Editore, 2010. pp. XIV-306 in presentazione al Polo Psicodinamiche di Prato l’8 febbraio 2013
“Nessuno vende qualità della vita
ma molti vendono rimedi ai danni
provocati dalla sua scarsa qualità”
(Stefano Bartolini)
Il paradosso della felicità è ormai sotto gli occhi di tutti. Abbiamo pensato di poter essere felici lavorando molto e consumando ancora di più ma evidentemente ci sbagliavamo e per arrivare a tanto stati costretti ad aumentare i nostri ritmi di vita. Ma del resto si sa che quantità non è sempre sinonimo di qualità: dunque cosa ci siamo persi? In questo libro viene brillantemente spiegato come il cuore del problema dell’infelicità contemporanea sia relazionale. Per usare anche le parole dell’autore “gli effetti positivi sul benessere dovuti al miglioramento nel tempo delle condizioni economiche sono stati compensati dagli effetti negativi dovuti al peggioramento delle relazioni tra le persone” ed al peggioramento della relazione con sé stessi.
Stefano Bartolini, in questo Manifesto per la felicità, spiega chiaramente come, oltre alla nostra cultura, “cioè al modo di pensare a noi stessi”, anche il ruolo dell’economia è fondamentale nel plasmare le relazioni e dopo aver spiegato le cause del declino interpersonale contemporaneo, offre anche una possibile soluzione nella Società Relazionale.
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